Da qualche giorno gli studenti studenti del Corso di Laurea Magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Palermo, coordinati dal professore Franco Palla e coadiuvato dai tutor restauratori Gabriella Tonini e Giuseppe Inguì, si stanno occupando di alcuni importanti interventi sulla pavimentazione di Sala Ruggero. In particolare si tratta di consolidamenti localizzati, di riallettamento delle tessere e di integrazioni con malta incisa e successiva integrazione pittorica a imitazione dell’originale. Una collaborazione resa possibile grazie a un protocollo di intesa stipulato tra la Fondazione Federico II e il Dipartimento di Fisica e Chimica dell’Università di Palermo. L’accordo mira a promuovere uno scambio di conoscenze ed esperienze nei ruoli di rispettiva competenza. In questo caso prevede il coinvolgimento di studenti e docenti del Corso di Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali con tirocini post laurea inerenti alle attività di restauro e salvaguardia.

La Sala prende il nome da Ruggero II. Le stupende decorazioni musive si devono al figlio Guglielmo I. I mosaici, di matrice profana, rappresentano un unicum raffigurando elementi fitomorfi, zoomorfi ed antropomorfi (scene di caccia ed emblemi allegorici del potere normanno). Tutto lascia ipotizzare la presenza di tematiche care ai sovrani normanni e a una narrazione simbolica del Genoardo, giardino-paradiso di tradizione islamica.