LO STATO DELL’ARTE DEI PARCHI ARCHEOLOGICI. LA FONDAZIONE FEDERICO II LO RACCONTA IN UN VOLUME

Il 9 maggio, alle 16e30, presso, sede della Fondazione Federico II verranno presentati gli Atti del convegno “Parchi Archeologici. Analisi e proposte”, tenutosi il 16 e 17 giugno 2022 nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università degli Studi di Messina.

Il volume, a cura della storica dell’arte Silvia Mazza, è edito dalla Fondazione Federico II nell’ambito di un accordo con l’Ateneo peloritano. È dedicato alla memoria di Gioacchino La Torre, ordinario di Archeologia Classica, di UniMe, che aveva curato il convegno, scomparso qualche giorno prima dell’apertura dei lavori.

Dopo i saluti istituzionali del Presidente dell’Assemblea regionale siciliana e della Fondazione Federico II, Gaetano Galvagno; dell’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana Francesco Paolo  Scarpinato; e prof. Franco Astone, Ordinario di Diritto Amministrativo, Università degli Studi di Messina, interverranno  la curatrice Silvia Mazza, Sergio Foà, Ordinario di Diritto Amministrativo dell’Università di Torino; Massimo Osanna, Direttore Generale Musei del Ministero della Cultura e Chiara Portale, Ordinario di Archeologia Classica, Università di Palermo.

La pubblicazione analizza la situazione dei parchi archeologici in Italia e in Sicilia in quattro sessioni dal taglio interdisciplinare: la prima dedicata all’Università e agli Istituti di ricerca, con una componente di archeologi, architetti, etno-antropologi, economisti e giuristi; due sessioni rispettivamente riservate alle esperienze statali e della Regione Siciliana e una destinata al parere delle associazioni.

È attraverso la consapevolezza di una solida coscienza civica che si può analizzare e intervenire puntualmente, con esiti vantaggiosi che hanno ricadute su differenti contesti, siano essi turistici, economici, ambientali e, non ultimi, etici e sociali. All’importanza degli scavi e degli studi effettuati, si deve accostare una visione attualizzante e una prospettiva aperta a soluzioni innovative che alimentino sempre più l’attrattiva dei siti, facendo sì che l’iter del visitatore inizi ben prima del suo effettivo inizio e che l’esperienza emozionale goduta in situ possa eternarsi sul piano mnemonico, integrandosi alla sua cornice culturale.

Affinché non si vanifichi il lavoro profuso sino ad ora, occorre una condivisione d’intenti, sull’ammodernamento del sistema parchi archeologici, che conduca alla prevenzione dei rischi, alla tutela e alla promozione dei siti e, inoltre, allo sviluppo turistico e occupazionale, in una Regione che può fare del turismo culturale anche un importante volano economico.