A Piazza del Parlamento incastonata tra Palazzo Reale, Villa Bonanno e il Cassaro, nasce “Passage to Mediterranean”, un giardino culturale dinamico. Alla presenza di Gianfranco Miccichè, Presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II; di Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione Federico II e del vicepresidente della Fondazione Radicepura Mario Faro sabato mattina sono state spiegate, nel dettaglio, le fasi del progetto. Il giardino, ideato da un team di architetti paesaggisti e studenti dell’Università MEF di Istanbul è la sintesi perfetta del dialogo tra culture e inserisce un elemento naturale su una piazza finora soffocata dall’asfalto. Rappresenta con un linguaggio delegato alla botanica e al paesaggio la centralità strategica della Sicilia nel Mediterraneo come incrocio di culture e popoli.

Immagini video di Salvatore Militello

“Ho sempre guardato piazza del Parlamento e questo asfalto – ha sottolineato Gianfranco Miccichè, Presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II – pensando a quanto fosse necessario e doveroso nei confronti della storia del Palazzo e di tutto quello che rappresenta riportare qui la natura. D’altronde il cemento non appartiene alle origini di Palazzo Reale. Fino a due anni fa piazza del Parlamento era completamente al buio. Improvvisamente questo spazio si è aperto alla città, grazie ai lavori fatti all’interno del Palazzo, all’apertura del Portone monumentale e alla nuova illuminazione. Avere riaperto questo Palazzo e i suoi Giardini insieme all’incontro con Mario Faro ci regalano un altro tassello di questo straordinario percorso di rinascita culturale. Questo perché per noi il paesaggio e la natura sono forme d’arte”.

Il giardino dinamico è posizionato in asse con il portone del Palazzo Reale con una struttura in ferro e corde che include un passaggio interno centrale e delle aiuole laterali. L’intera struttura è inserita in un disegno a forma di stella ad otto punte, simbolo del giardino federiciano. La forma rievoca la decorazione seriale della Cappella Palatina, patrimonio Unesco, e di Palazzo dei Normanni. Il numero otto segnò simbolicamente la vita e le scelte di Federico II. A riempire lo spazio interno è una vasta varietà di piante (circa 50 specie) della macchia mediterranea. Le punte della stella in asse con il passaggio sono rialzate con ghiaia bianca, come la struttura in ferro. Tutto il perimetro è realizzato in legno. Questi passaggi costituiscono la prima fase del progetto che è stato, interamente, donato all’Assemblea regionale siciliana e alla Fondazione Federico II dalla Fondazione Radicepura.

“Ciò che abbiamo fatto – ha spiegato Patrizia Monterosso, Direttore generale della Fondazione Federico II – è aver trovato una nuova chiave di lettura sull’intero Complesso Monumentale; puntando su un rapporto di reciprocità tra i Giardini Reali e il Palazzo. Proprio in questo scambio sinergico e in questa continuità nasce il giardino culturale dinamico Passage to Mediterranean. Un allestimento dinamico, concettualmente e paesaggisticamente, che si inquadra nello stesso rapporto con il Palazzo. Una piazza, simbolo del Mediterraneo, che diventa cantiere dell’umanità dove le culture, differenti tra di loro, si incontrano e si fondono”.

Il nuovo percorso intrapreso dalla Fondazione Federico II si attesta, sempre di più, sulla valorizzazione del contesto urbano e storico-architettonico della città. Con il giardino dinamico esce fuori dalle mura del Palazzo; e dopo la riapertura del Portone Monumentale trasforma, ulteriormente, Piazza del Parlamento in un luogo simbolo dell’accoglienza. E a un anno dalla riapertura dei Giardini Reali, inseriti definitivamente nel percorso turistico di Palazzo Reale, la Fondazione Federico II con l’Assemblea regionale siciliana e grazie al prezioso contributo della Fondazione Radicepura hanno festeggiato la ricorrenza consegnando alla città di Palermo e alla Sicilia una piazza fruibile e vivibile dove il visitatore è, sensorialmente, condotto a un passaggio verso la cultura e verso il Mediterraneo.

“Le piante – ha detto Mario Faro, fondatore del Parco Radicepura – lanciano un messaggio di pace e uguaglianza per due motivi: in tutto il mondo parlano la stessa lingua, ovunque infatti vengono indicate in latino. Inoltre il myrtus siciliano è uguale a quello che trovi in Tunisia e il pistacia lentiscus è identico a quello che cresce in Libia. Le piante presenti  in questo giardino fanno parte della cosiddetta macchia mediterranea. I paesaggisti turchi che hanno realizzato questo giardino hanno tradotto in botanica il concetto di dialogo e accoglienza. Per la prima volta Radicepura festival esce dal nostro parco, non poteva esserci luogo migliore di Palazzo Reale. La Fondazione Federico II e l’Ars hanno dimostrato di saper cogliere la nostra sensibilità per la cultura del paesaggio e per il rispetto del territorio, che rappresentano il primo obiettivo di Radicepura”.

Ancora una volta per la Fondazione Federico II un’operazione che si lega alla storia, alla scienza e alla natura in tutte le culture sviluppate dall’uomo.